Repole “Comunione ecclesiale nel soffio dello Spirito”

Nel contesto di una riflessione, già avviata nella nostra Chiesa di Palermo, sulla ricaduta sociale del Vangelo, tutta la comunità diocesana nelle sue varie componenti è stata coinvolta nelle sue varie espressioni: presbiteri, diaconi, religiosi e popolo santo di Dio, in una serie di iniziative formative. Dopo la riflessione della settimana scorsa del teologo Giuseppe Ruggieri su “Il contributo dei cristiani a loro tempo”, in questi giorni don Roberto Repole, presbitero della diocesi di Torino, nonché presidente dell’Associazione Teologica Italiana, è intervenuto prima a Baida nella casa diocesana “Card. Salvatore Pappalardo e successivamente nella Parrocchia di Santa Luisa di Marilllac per proporre un tema abbastanza accattivante. Don Repole, il quale ha dedicato buona parte della sua riflessione a un ripensamento dell’ecclesiologia nell’orizzonte della cultura contemporanea ha proposto una riflessione su: “La comunione ecclesiale nel soffio dello Spirito”.

“Lo Spirito è il dono che Dio fa all’umanità e rende possibile la Chiesa non come una cosa fatta una volta per tutte ma in maniera incessante – ha detto – e il compito primo della Chiesa è rimanere in questa aurea dello Spirito e quindi di rimanere in una vita divina in una reciprocità von il Padre, fraterna nel rendere disponibile questo dono dello Spirito di cui vive alle donne e agli uomini del mondo di oggi. Questo è il grande compito che la Chiesa è chiamata a svolgere nell’annuncio evangelico, con una vita profetica, con una parola detta nei confronti dei più poveri, scartati, degli esclusi, con un modo di esistere in questa società democratica e  pluralistica offrendo come un dono ciò di cui essa stessa vive”.